Cosa si intende per feci difficili da espellere o stitichezza?

Le feci difficili da espellere sono feci che transitano troppo lentamente nell’intestino, rilasciando acqua e diventando disidratate.

Perché è importante saperlo? Perché l’acqua è una componente essenziale del nostro organismo e quando le feci sono ben idratate il transito intestinale è più fluido e meno faticoso. Al contrario, se diventano troppo dure possono rendere l’evacuazione difficile o dolorosa. Questo può succedere, di tanto in tanto, ad esempio dopo un cambiamento temporaneo delle abitudini alimentari dovute a un viaggio; ma se succede spesso o per lunghi periodi è opportuno ascoltare con attenzione il proprio organismo e non sottovalutare la possibilità che siano sintomi di stitichezza.

Vediamo insieme cos’è la stitichezza, quali sono i sintomi e i segnali da non sottovalutare e come mantenere la regolarità intestinale grazie a buone abitudini quotidiane e, quando può essere utile, a rimedi mirati.

Stitichezza: i sintomi e i segnali da non sottovalutare

La stitichezza, o stipsi, si verifica quando l’evacuazione è infrequente, difficile o incompleta. Difficoltà ad andare in bagno, mancanza di stimolo, feci difficili da espellere, senso di pesantezza, gonfiore addominale, sforzo eccessivo durante l’evacuazione… chi ci è passato sa quanto può essere fastidioso!

È importante sapere che ogni persona ha un proprio ritmo intestinale: c’è chi va in bagno ogni giorno e chi a giorni alterni. Tuttavia, generalmente si ritiene che una frequenza di evacuazione inferiore a tre volte alla settimana indichi la presenza di stitichezza.

I sintomi della stitichezza

Nella maggior parte dei casi la stitichezza e i suoi disturbi si manifestano così:

• si va in bagno meno di tre volte a settimana,
• le feci sono dure o frammentate,
• l’evacuazione richiede uno sforzo eccessivo,
• manca lo stimolo ad andare in bagno,
• si ha la sensazione di svuotamento incompleto dell’intestino.

Stitichezza e feci difficili da espellere: i segnali da non sottovalutare

Se le feci difficili da espellere o i sintomi della stitichezza vengono trascurati, possono portare a conseguenze ancora più fastidiose.
In alcuni casi possono provocare lacerazioni della mucosa rettale e sanguinamento durante l’evacuazione, a causa dello sforzo che le accompagna. Di conseguenza, si noterà del sangue sulla carta igienica.
Talvolta possono dare origine o peggiorare l’infiammazione delle emorroidi, dei “cuscinetti” venosi del retto e del canale anale, a causa di uno sforzo eccessivo nell’evacuazione.
Ancora più preoccupante è il fatto che la stitichezza prolungata e lo sforzo ripetuto per andare in bagno possono causare l’indebolimento dei muscoli che controllano i movimenti intestinali, con conseguente potenziale incontinenza a perdite fecali involontarie.
Ricorda: ai primi segnali di feci difficili da espellere, come movimenti intestinali meno frequenti, dolore quando si va in bagno o sensazione di evacuazione incompleta, ignorando i sintomi si rischia di sviluppare stitichezza più grave. In caso di dubbi o disturbi prolungati è bene parlarne con il medico per trovare la soluzione più adatta al singolo caso.

Perché capita di soffrire di stitichezza o di avere feci difficili da espellere?

A volte, nonostante l’attenzione all’alimentazione e allo stile di vita, le feci diventano più dure del solito e più difficili da espellere. Si tratta di un disturbo molto comune, che può verificarsi all’improvviso, senza preavviso, generando ansia, disagio, talvolta anche vergogna.

Le cause possono essere diverse e possono essere affrontate con semplici cambiamenti delle abitudini quotidiane, modificando lo stile di vita.

Una delle possibili cause delle feci difficili da espellere o dei sintomi della stitichezza è la sedentarietà. Facendo poco esercizio fisico, anche il nostro intestino rallenta: i muscoli addominali e intestinali sono meno attivi, e il transito delle feci diventa più lento. Questo comporta un maggiore assorbimento di acqua da parte dell’intestino e, di conseguenza, le feci diventano dure e più difficili da espellere.

Una idratazione inadeguata o insufficiente può avere lo stesso effetto. Se non si beve abbastanza, l’organismo tende a utilizzare l’acqua “disponibile”, sottraendola alle feci, rendendole dure e difficili da espellere.

Anche uno scarso apporto di fibre può essere un fattore scatenante la stitichezza. Le fibre, infatti, aiutano le feci a trattenere l’acqua, rendendole più voluminose, più morbide e facili da espellere. Una dieta povera di fibre, invece, riduce il volume e la morbidezza delle feci. Per ridurre i sintomi della stitichezza, quindi, è fondamentale integrare la propria dieta con alimenti ricchi di fibra, come frutta, verdura, cereali integrali e legumi.

Ci sono, però, altre cause meno semplici da controllare: ad esempio, l’impatto che l’ansia e lo stress possono avere sulla salute gastrointestinale. In particolare, periodi molto intensi – fisicamente o emotivamente – possono indurre l’organismo ad alterare la funzionalità dell’intestino, contribuendo alla comparsa di stitichezza.

Infine, alcuni farmaci possono dare luogo, tra gli effetti collaterali, a feci difficili da espellere o sintomi di stitichezza. In particolare, i farmaci antidolorifici a base di oppioidi, alcuni antidepressivi, gli antiacidi, gli antispastici, i diuretici e gli integratori di ferro possono rallentare il transito intestinale, provocando la stitichezza. In questi casi i disturbi possono essere più difficili da gestire, soprattutto se i farmaci fanno parte di una terapia per una patologia cronica; perciò è opportuno rivolgersi al proprio medico, per trovare la soluzione più adatta al singolo caso.

Alcune persone sono più inclini alla stitichezza di altre?

Sì, alcune persone possono essere più inclini alla stitichezza in determinati momenti della vita. È il caso, ad esempio, delle donne in gravidanza e delle persone anziane, che possono sperimentare più facilmente feci dure o difficili da espellere.

Durante la gravidanza è piuttosto comune avvertire i sintomi della stitichezza, a causa dei cambiamenti ormonali e fisici del corpo. L’aumento dei livelli di progesterone può portare al rilassamento dei muscoli dell’apparato digerente, rallentando il transito del cibo nell’intestino, dove le feci possono diventare disidratate e più difficili da espellere. Inoltre, l’espansione dell’utero può esercitare una pressione maggiore sull’intestino, rallentando ulteriormente i movimenti intestinali.

Le persone anziane possono trovarsi a soffrire più spesso di stitichezza a causa dei cambiamenti provocati dal processo di invecchiamento. Il tono muscolare la mobilità tendono a diminuire con l’avanzare dell’età e questo può contribuire a rendere più difficile l’evacuazione delle feci. Non solo: spesso le persone anziane avvertono meno stimolo alla sete, ciò può portare a una minore assunzione di liquidi e, di conseguenza, a feci dure e difficili da espellere. Inoltre, è più frequente che le persone anziane assumano farmaci che possono avere la stitichezza tra gli effetti collaterali

Soffri di stitichezza?

La stitichezza è un disturbo comune che può presentarsi con sintomi come feci difficili da espellere, gonfiore o senso di evacuazione incompleta.

Le cause possono essere varie: una dieta povera di fibre, scarsa idratazione, mancanza di esercizio fisico, stress o l’assunzione di alcuni farmaci.

Alcune persone, come le donne in gravidanza o gli anziani, sono più predisposte per motivi ormonali o legati all’età.

Anche se può creare disagio, è possibile intervenire in modo naturale con piccoli accorgimenti quotidiani: migliorare l’alimentazione, bere più acqua, praticare movimento regolare e consultare il medico quando serve.

Ascoltare il proprio corpo e adottare uno stile di vita equilibrato può aiutare a ridurre i disturbi legati alla stitichezza e favorire la regolarità intestinale.